Regime forfettario
Aumenta il limite di ricavi /compensi per l’accesso al regime forfettario, che passa da 65.000 euro a 85.000 euro.
Viene inoltre previsto che in caso di superamento del limite di 100.000 euro di ricavi percepiti nell’anno vi sia l’immediata fuoriuscita dal regime agevolato, con obbligo di tassare l’intero reddito conseguito nell’anno con le aliquote ordinarie Irpef e di applicare l’IVA dalla prima prestazione che comporta il superamento di tale limite.
Flat tax incrementale
Viene introdotta, per il solo periodo d’imposta 2023 (dichiarazione dei redditi 2024), una agevolazione fiscale a favore delle ditte individuali (imprese o professionisti) non in regime forfettario.
Per tali soggetti è prevista una aliquota agevolata del 15% in sostituzione dell’Irpef e delle addizionali, che si applicherà sulla parte di reddito conseguito nel 2023 eccedente il reddito più elevato del triennio precedente (2020-2022), al netto di una franchigia del 5% e con un importo massimo del reddito agevolabile di 40.000 euro.
Esempio:
- Reddito 2023 50.000 euro (A)
- Reddito 2020 25.000
- Reddito 2021 18.000
- Reddito 2022 (il più elevato) 30.000 (B)
- Differenza (A – B) = 20.000 (C)
- Franchigia 5% di B) = 1.500 (D)
- Base imponibile Flat tax = C – D = 18.500
Nel nostro esempio, sulla quota di reddito di 18.500 euro il contribuente pagherà una imposta sostituiva del 15%, mentre gli scaglioni Irpef ordinari verranno applicati sul residuo reddito di euro 31.500.
Nell’esempio il risparmio fiscale rispetto alla situazione senza agevolazione è di oltre 4.000 euro.
Si attendono chiarimenti ministeriali in merito alla situazione dei soci di società di persone, che dal tenore letterale della norma sembrerebbero esclusi dall’agevolazione.
Crediti d’imposta energia
I crediti d’imposta alle imprese per i consumi di energia elettrica e gas previsti per il 2022 sono prorogati anche per il primo trimestre 2023 con incremento della percentuale.
I crediti d’imposta per il primo trimestre 2023 sono i seguenti:
- 35% delle spese sostenute per la componente di energia elettrica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre
- 45% delle spese sostenute per l’acquisto e consumo di gas naturale destinato all’attività produttiva
Per quanto riguarda i consumi di energia elettrica, il credito spetta soltanto alle imprese con contatori installati di potenza pari o superiore a 4,5 kw.
Il credito d’imposta spetta soltanto nel caso in cui il prezzo dell’energia, calcolato sulla base della media riferita al IV trimestre 2022, abbia subito un incremento del costo per Kwh o mc superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al quarto trimestre 2019.
I crediti d’imposta sono ulteriormente maggiorati per le imprese a forte consumo di energia di cui ad apposito elenco tenuto dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali.
Si riepilogano i crediti d’imposta per i consumi energetici ancora fruibili dai contribuenti, con relative scadenze:
- 3° trimestre 2022: Potenza ≥ 16,5 kW- 15% energia – 25% gas – utilizzo entro il 30/09/2023 comunicazione ad Agenzia Entrate entro il 16/03/2023;
- 4° trimestre 2022: Potenza ≥ 4,5 kW – 30% energia – 40% gas – utilizzo entro il 30/09/2023 comunicazione ad Agenzia Entrate entro il 16/03/2023;
- 1° trimestre 2023: Potenza ≥ 4,5 kW – 35% energia – 45% gas – utilizzo entro il 31/12/2023.
Crediti d’imposta per investimenti in beni strumentali
Dal 2023 non vi sono più crediti d’imposta per l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali ordinari (nel 2022 tali crediti erano pari al 6% del costo di acquisto del bene).
Restano in vigore i crediti d’imposta per l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali “4.0”, ma il relativo credito si riduce, per l’anno 2023 e per tutti gli investimenti realizzati fino al 2025, alle seguenti misure:
Beni materiali 4.0
- 20% per quota investimenti fino a 2,5 milioni
- 10% per quota investimenti tra 2,5 e 10 milioni
- 5% per quota investimenti tra 10 e 20 milioni (50 milioni se inclusi nel PNRR per obiettivi di transizione ecologica)
Beni immateriali 4.0
- 20% per quota investimenti fino a 1 milione
Il credito per beni immateriali 4.0 si riduce al 15% per gli investimenti del 2024 ed al 10% per gli investimenti del 2025
Resta la previsione di poter utilizzare un termine più lungo per completare l’investimento (entro il 30 giugno dell’anno successivo all’ordine) in caso di ordine di acquisto completato entro il 31/12 con pagamento di un acconto pari almeno al 20% dell’ordine.
Per il solo periodo d’imposta del 2023, è previsto un termine lungo al 30 settembre anziché 30 giugno per completare investimenti in beni materiali 4.0 già prenotati entro il 31/12/2022 (usufruendo in tal caso del credito d’imposta maggiorato riferito al 2022, pari al 40% per i beni materiali 4.0).
Sterilizzazione perdite di bilancio e sospensione ammortamenti
Possibilità per le imprese di “sterilizzare” le perdite di bilancio 2022, oltre a quelle del 2020 e 2021.
I provvedimenti per il ripianamento delle perdite di bilancio 2022 delle società di capitali sono pertanto posticipati all’assemblea di approvazione del bilancio 2027. Tali perdite andranno comunque distintamente indicate in nota integrativa al bilancio.
Facoltà per le imprese di sospendere anche nel bilancio 2023 lo stanziamento degli ammortamenti delle immobilizzazioni, destinando ad una riserva indisponibile la quota di utili, corrispondente agli ammortamenti non effettuati.
Prestazioni occasionali
Dal 2023 vengono aumentati i limiti di utilizzo di prestazioni occasionali da parte delle imprese, professionisti e associazioni (si passa da 5.000 euro all’anno a 10.000 euro all’anno di possibili prestazioni ricevute).
Le prestazioni occasionali possono essere utilizzate da soggetti che non abbiano più di 10 dipendenti a tempo indeterminato a libro paga (in precedenza tale limite era di 5 dipendenti).
Per poter accedere alle prestazioni occasionali, gli utilizzatori devono preventivamente registrarsi sulla piattaforma INPS delle prestazioni occasionali e alimentare il proprio portafoglio elettronico virtuale, per poi procedere all’invio della comunicazione preventiva relativa alla prestazione lavorativa tramite la piattaforma delle prestazioni occasionali.
Tramite il portafoglio elettronico alimentato dagli utilizzatori, sarà l’INPS a corrispondere mensilmente i compensi dovuti ai prestatori occasionali.
Ogni prestatore occasionale può percepire un massimo di 5.000 euro all’anno di compensi dalla totalità degli utilizzatori, e comunque non più di 2.500 euro all’anno dal medesimo utilizzatore (5.000 per le sole attività di stewarding).
Il compenso percepito non può essere comunque inferiore a 9 euro all’ora e comunque a 36 euro giornaliere (anche per le prestazioni giornaliere inferiori a 4 ore).
Vige inoltre un limite di durata della prestazione di 280 ore annue presso ogni utilizzatore.
L’utilizzatore non può acquistare prestazioni occasionali da soggetti con cui abbia in corso o abbia cessato da meno di sei mesi un rapporto di lavoro dipendente o una collaborazione coordinata e continuativa
Resta fermo il divieto alle prestazioni occasionali per le imprese edili e per i contratti di appalto di opere o servizi.
In agricoltura, per il biennio 2023-2024 viene introdotta una forma semplificata di utilizzo delle prestazioni occasionali.
Tali prestazioni potranno essere riferite ad attività stagionali non superiori a 45 giornate annue per singolo prestatore e dovranno essere fornite da soggetti disoccupati, percettori di Naspi, Reddito di cittadinanza o altri ammortizzatori sociali, pensionati di vecchiaia o anzianità, giovani con meno di 25 anni se iscritti ad un ciclo di studi, detenuti o internati ammessi al lavoro esterno.
Limite all’utilizzo del contante
Dal 2023 il nuovo limite per le transazioni in contanti è fissato a euro 4.999,99.
NOVITA’ DECRETO TRASPARENZA (DL 5/2023)
Bonus carburante
Riproposta anche per il 2023 la possibilità, per i datori di lavoro privati, di erogare ai propri lavoratori dipendenti, buoni benzina o analoghi titoli per l’acquisto di carburanti esenti, ai fini della formazione del reddito (fiscale e previdenziale), fino ad un massimo di 200 euro.